Domani c’è ancora tempo

Domani c'è ancora tempo, di Francesca Petroni.
Domani c’è ancora tempo, di Francesca Petroni.

Domani c’è ancora tempo, oppure non c’è più tempo. È finito, almeno così potrebbe essere.

Christian vive un momento particolare, una realtà che nessuno vorrebbe mai conoscere e affrontare. Christian è immobilizzato, paralizzato, bloccato nel corpo ma non nella mente. Christian scalava le pareti rocciose, lo faceva a mano libera, sempre “in cerca di salite scoscese, muri di cinta, persino il cancello in ghisa del cimitero”. Ma poi qualcosa è successo e l’orizzonte è mutato.

Il protagonista ha vicino la madre, che tante rinunce ha fatto, poi Thomas che invece è freddo e sfuggente. Un contorno non adatto alla situazione clinica di Christian, il quale medita e riflette costantemente sulla sua esistenza e su quanto comunque vede intorno a sé.

Quindi l’incontro con Benedetto, un medico che ha vissuto il successo ma ora è immerso dai sensi di colpa per non aver saputo aiutare la moglie. Con la figlia Lea, anch’essa con i suoi problemi, affronteranno il grosso impegno di gestire Christian, le sue riflessioni e il domani.

Il tema della disabilità:

Questo non è un romanzo facile, non perché sia elaborato con uno stile o un impianto arduo da leggere, anzi il testo è ben scritto e si segue in maniera rapida e fluida. Non è un romanzo facile per l’argomento, ovvero la disabilità e le complessità psicologiche che si affrontano quando una persona finisce immobilizzato a letto.

Raccontare qualcosa che molti tendono a non raccontare, a nascondere per vergogna, da vivere nel timore o semplicemente per ignoranza. È vero che la nostra società ghettizza la disabilità, dando sfoggio ad aspetti di semplice apparenza effimera, come la bellezza e l’indipendenza. In questa storia ci troviamo nel fronte opposto e questo vale la lettura. Da lettori affrontiamo l’argomento dalla voce diretta del protagonista, perfettamente delineata nella tragicità della storia.

Francesca Petroni, la bravissima autrice di questo romanzo, è una romana che ha già un percorso letterario personale, con alcune pubblicazioni fra cui ben due romanzi storici. Ovviamente non è una scrittrice professionista, parliamo di una mamma, lavoratrice, ha due lauree e opera nel marketing digitale per una importante azienda italiana. In tutto questo trova il tempo per scrivere e tanto anche.

Questo romanzo, redatto in prima persona per rendere la vicenda più diretta, è stato premiato nel noto contest letterario denominato “Io Scrittore” del gruppo editoriale GEMS. Il testo in effetti vale e quanto basta per fare tanto di cappello all’autrice.

Massimo Fusai. Segui su Instagram.