Napoli – Il delitto di Via Crispi n.21

Napoli - Il delitto di Via Crispi n.21, di Lidia Del Gaudio.
Il delitto di Via Crispi n.21, di Lidia Del Gaudio.

Napoli, 1938. Mancano pochi giorni all’attesissima visita di Hitler e Mussolini in città, ma alcuni inquietanti omicidi, di carattere seriale, creano scompiglio negli ambiti della questura.

Tre ragazze vengono uccise in maniera tragica ma identica. In particolare il terzo omicidio, compiuto in un appartamento in via Crispi n.21: la vittima è una ragazza tedesca e forse non una qualsiasi.

Il timore di quello che oggi chiameremmo “incidente diplomatico”, nonché delle conseguenze se non venisse trovato in tempo l’assassino, portano il questore Massari a richiamare da Civitavecchia il commissario Sorrentino. I motivi della chiamata sono due: la pregressa esperienza del commissario in merito a casi simili e l’idea subdola del questore di portare al sacrificio, verso il potere fascista, un esterno se l’indagine fosse andata male (pericolo possibile viste le forti pressioni del regime).

Il commissario Sorrentino, suo malgrado, prende servizio a Napoli anche contro il suo passato.

Un giallo in stile classico con un tocco gustoso di mistery, scritto con grande eleganza da una donna. Quello che balza all’occhio è che la semplice ambientazione “noire” lascia il posto al lato umano della storia, perché le storie sono innegabilmente ricche di aspetti umani e infatti il protagonista pensa “all’umanità tragica che aveva conosciuto durante quei pochi giorni e ai tanti finali che per lui sarebbero rimasti incompiuti”.

L’autrice:

Lida Del Gaudio, una scrittrice napoletana che si definisce ironicamente pettinatrice di bambole. È stata scelta non a caso dalla casa editrice Fanucci per la sua collana “neroitaliano”. Infatti il romanzo “il delitto di via Crispi n.21″ è risultato vincitore del premio “Garfagnana in giallo”, molto ambito per la letteratura di genere.

Per quanto riguarda l’autrice non si tratta della sua prima pubblicazione, però è quella che più la sta mettendo meritatamente in luce. Un modo di scrivere che definiremo immediato ma non schematico, uno stile tranquillo nei toni ma assolutamente non monocorde. Lidia Del Gaudio riesce a dare spessore alla narrazione senza mai eccedere, sia nelle descrizioni cruente sia nell’esporre il carattere dei personaggi.

Il romanzo, che riesce a calare il lettore nel periodo storico del ventennio fascista, pone nel mistero degli eventi un vero rebus da dare in pasto al lettore attento. Quindi, occhio a cosa leggete e “sangue sitis”.

Massimo Fusai. Segui su Instagram.