Arrivederci piccole donne

Arrivederci piccole donne, di Marcela Serrano.
Arrivederci piccole donne, di Marcela Serrano.

Arrivederci alle piccole donne che si trasformano, perché la vita fa crescere malgrado tutto. Sono quattro cugine, ma paiono sorelle per come è stretto il loro rapporto. Nieves, Ada, Luz e Lola. La storia della loro famiglia aveva origine da un antenato, José Joaquín Martínez, che aveva creato una grande fortuna nel 1723, dilapidata negli anni e dalle ultime generazioni.

La Casa del Pueblo, tenuta in vita dalla zia Casilda, è il cordone ombelicale che mantiene unite tutte loro, il luogo dell’infanzia e della spensieratezza. Poi il golpe e le cose cambiano. Il cugino Oliviero arrestato dai militari e le loro vite che si dividono in quattro realtà singole che, più o meno, trovano il loro posto nel mondo.

Quattro protagoniste, quattro cugine che per certi versi, come i personaggi del noto romanzo “piccole donne” di Louisa May Alcott, risultano diverse eppure si integrano a formare una essenza unica, un essere femminile dalla personalità multipla e coinvolgente.

Piccole donne e grandi donne:

È possibile anche tentare una specie di parallelo fra le quattro donne di questo romanzo e le più celebri del libro ottocentesco: Nieves potrebbe essere Meg. Ada è decisa come Jo. Luz ha la sensibilità di Beth. Lola vive l’ambizione come Amy. Il tutto fatti i dovuti distinguo per i periodi storici e le realtà vissute.

Lo spartiacque delle loro esistenze è il Cile dell’11 settembre 1973, il golpe che rimane nella storia di noi tutti e di quella nazione. I fatti non vengono descritti con quella travolgente realtà espressa da Isabel Allende, però ne affronta la tragicità di fatto e all’atto pratico segna il destino delle protagoniste.

Londra, Parigi, il Marocco. Gli anni ’80 e ’90, con le loro rivoluzioni non basate sull’ideologia. Tutto definisce una continua crescita che non conduce mai a una separazione completa. Le loro vite divise sono un arrivederci alle piccole donne che erano, per ritrovarsi adulte.

Marcela Serrano, cilena e figlia d’arte, al pari delle protagoniste di questo romanzo fu costretta a uscire dal proprio paese successivamente al golpe militare di Augusto Pinochet. Arriva alla scrittura dopo esperienze artistiche di altro genere e lo fa raggiungendo fin da subito dei traguardi di prestigio, divenendo uno dei nomi più importanti per la letteratura moderna del sud America. Nei suoi romanzi le protagoniste sono generalmente donne e non poteva essere diversamente.

“come mai le ferite fanno male? Che cosa aspettano a cicatrizzarsi?”

Massimo Fusai. Segui su Instagram.