L’arte della gioia

L'arte della gioia, di Goliarda Sapienza.
L’arte della gioia, di Goliarda Sapienza.

L’arte della gioia, sempre che la ricerca della gioia sia da interpretare come arte. Forse è meglio identificabile con la ricerca e la difficoltà di trovare un equilibrio personale, sia fisico che mentale, sia individuale che nel mondo in cui si vive.

Modesta nasce nel 1900 in Sicilia, da una famiglia povera con una sorella handicappata. Una povertà non solo economica e sociale ma anche culturale. Violentata giovanissima dal padre, reagisce dando fuoco all’abitazione provocando la morte dei genitori e della sorella.

Viene condotta in convento, dove conosce le attenzioni di madre Eleonora, che la conducono verso nuove esperienze mistico sessuali. L’insofferenza verso le rigide regole monacali e la figura della religiosa provocano in lei sentimenti di suicidio, ma portano alla morte della monaca.

Le vicende si spostano fino a essere inviata a Catania, presso la famiglia aristocratica dei Bradiforti, dove scoprirà un nuovo mondo che nutre la sua curiosità e vitalità, arrivando ad amministrarne il patrimonio.

Il nome della protagonista, Modesta, contraddice il suo reale essere, mai sottomesso e allineato alle regole formali della società siciliana. Scabrosa e curiosa. Il romanzo racconta una vita fuori da ogni schema riconosciuto e per questo definito sperimentale e anche offensivo per la morale.

Modesta – Goliarda:

Fare un’analisi di questo libro non è affatto semplice. Più che il romanzo credo sia giusto capire l’autrice per comprendere questa pubblicazione. Goliarda Sapienza, siciliana 1924-1996. Una scrittrice che diviene tale a causa delle vicende di vita e forse non per una ispirazione intima originaria. Una donna indipendente e libera nel pensiero fin dagli anni giovanili.

Un animo artistico che la porta a conoscere il mondo del teatro e del cinema, in particolare quello neorealista ma senza mai prendere il volo come attrice. L’insoddisfazione la conduce alla depressione e a due tentativi di suicidio, poi le cure che in quegli anni prevedevano anche l’elettroshock.

Superata questa fase problematica, Goliarda approccia alla scrittura. I suoi romanzi investono le esperienze di vita vissuta nella Sicilia della gioventù, nel mondo delle terapie mentali o del carcere, che conobbe per una questione di furto.

L’arte della gioia è adesso definito il capolavoro dell’autrice, un capolavoro individuato postumo, perché i romanzi precedenti erano passati inosservati. Dobbiamo il riconoscimento del suo impegno letterario alla testardaggine del marito e al successo ottenuto in Francia, che ha dato l’opportunità di rendere i giusti onori alla scrittrice.

Solo adesso, il romanzo, ha ottenuto una legittimazione definitiva. Scritto negli anni ’70, veniva tacciato ancora nel 1997, anno della prima pubblicazione, d’immoralità.

Racconta, Modesta, racconta.

Massimo Fusai. Segui su Instagram.