In viaggio con Erodoto

In viaggio con Erodoto, di Ryszard Kapuściński.
In viaggio con Erodoto, di Ryszard Kapuściński.

In viaggio con Erodoto, una compagnia speciale e particolare. Storie di Erodoto, un libro pieno di rischiosi doppi sensi nella Polonia ancora sotto il controllo della grande madre Unione Sovietica. Durante gli anni universitari, successivi alla fine della seconda guerra mondiale, risultava essere un testo introvabile nonostante le promesse di ristampa. Forse i censori temevano quelle storie e quegli antichi viaggi.

Ryszard Kapuściński è un giovane giornalista a Varsavia, il suo sogno è passare il confine, magari andare in Cecoslovacchia. Lui i confini li conosce, ne è attratto ma non per idee di fuga caso mai perché le aree di confine sono silenziose. Quel confine cade grazie alla sua caporedattrice che lo manda in India, nazione che ha aperto contatti con i paesi del patto, e per incoraggiando a quella esperienza gli regala una copia delle storie di Erodoto.

Parte nel suo primo viaggio, ha inizio la sua carriera di reporter e non conosce le lingue, non conosce il mondo. Rimane stupito di vedere le città illuminate dall’aereo, lui che conosce solo l’oscurità delle vie polacche. Dopo l’India la Cina è poi l’Africa, sempre con la sola compagnia di un libro scritto secoli prima da un viaggiatore libero.

Viaggio e storie:

Secondo me i libri di viaggio sono belli e particolari. Belli perché si parla del mondo, delle sue diversità, dell’approccio diverso che tutti noi abbiamo nell’affrontare esperienze così specifiche. Particolari, invece, in quanto non si tratta mai di romanzi classici, anzi non sono neppure romanzi ma resoconti, anche se la forma tende a essere romanzata.

Io, in quanto viaggiatore (ex diciamo), tendo a rimanere affascinato dalle esperienze fatte all’estero e se queste nascono su presupposti particolari, come in questo caso, ancora di più. Ognuno ha il proprio modo di approcciare al viaggio, la propria sensibilità, oltre all’ancora di salvezza che potrebbe essere rappresentata da una guida. Per Kapuściński è Erodoto, il quale diviene una coperta di Linus.

Qui scopriamo una specie di gioco, un’alternanza fra l’esperienza di viaggio del reporter e le narrazioni antiche di Erodoto. Mi rendo conto che, forse, ai più possa risultare noiosa questo continuo riproporre il testo del viaggiatore greco ma è l’essenza di questa esperienza di vita, svolta a cavallo degli anni sessanta del secolo scorso.

India, poi Cina, Sudan e Congo, Iran e Etiopia, però l’autore ha svolto il suo lavoro in tanti altri paesi come Cuba poi Honduras e El Salvador. Insomma, esperienze, curiosità, avventura anche. Conoscere parti di mondo quando ancora erano lontane e sconosciute, quando ancora l’unico modo di farlo conoscere erano i reportage, esattamente come migliaia di anni prima aveva fatto Erodoto. Questo libro, apparentemente fuori tempo, aiuta ancora oggi ad aprire gli orizzonti della nostra mente.

Ryszard Kapuściński, nato a Pinsk (nell’attuale Bielorussia) nel marzo del 1932. È stato un giornalista, scrittore e saggista di grande notorietà internazionale, proprio uno di quelli che andava sul campo a testimoniare colpi di stato e per questo ha subito anche numerosi arrestati. Per il suo intenso lavoro di reporter il noto scrittore giornalista Tiziano Terziani lo definiva maestro.

Massimo Fusai. Segui su Instagram.