La mattanza degli ingenui

La mattanza degli ingenui, di Bruno Balloni.
La mattanza degli ingenui, di Bruno Balloni.

La mattanza degli ingenui che richiama quella del tonno, nell’antica pesca che conduceva quegli ignari pesci nella camera della morte da dove non potevano più uscire.

Il peschereccio Sant’Augustin aveva un appuntamento in mare aperto, nelle acque appena increspate del Mediterraneo. Navigava con le luci spente e il transponder disattivato. Il comandante Frank Stoddart era in attesa di Samir, che giunse al buio su di un potente motoscafo. Otto casse da consegnare e un sacchetto di canapa con dei diamanti per il comandante. Non c’era solo quello, il motoscafo di Samir accompagnava anche un barcone stracarico di clandestini, poi abbandonati in mare al loro destino.

Luca de Silvestri, luogotenente della Guardia di Finanza, possedeva un carattere per niente facile, tanto per usare un eufemismo. Non ne poteva più delle scartoffie, registri contabili e fatture, un vero e proprio purgatorio. Poi una notizia positiva, al G.I.C.O. di Catania stavano costituendo un gruppo da impegnare nel contrasto all’immigrazione. Un lavoro particolare, recuperare quelle imbarcazioni piene di migranti e poco più di due ore per identificare gli scafisti. Accettò subito.

Mattanza, immigrazione e affari:

Nella malavita gli affari li fanno gli uomini: fanno affari con gli uomini o tramite uomini. Quando parlo di uomini intendo proprio di sesso maschile, in un gioco di regole di stampo feudale anche se i mezzi sono moderni e le comunicazioni arrivano dalla Luna. Il giro comprende tutto quanto può condurre gli stessi uomini alla rovina, magari alla loro fine. Una fine voluta o indesiderata, pianificata o estemporanea, in ogni caso mai banale o insignificante. Poi ognuno ha il proprio punto di vista, dipendenti spesso dalle circostanze o dal valore fornito a quella fine. Se sono in tanti a morire, magari in un barcone, quel punto di vista potrebbe mutare.

Il personaggio principale è Luca de Silvestri, un finanziere di carriera inquadrato perfettamente nello schema militare. Per quanto rifugga gli aspetti burocratici è ben conscio dell’importanza delle parole anche quando non si ha molto da presentare. Pertanto è sufficiente un “si ritiene plausibile” oppure precisare che “è ragionevole sostenere” per ottenere quanto serve dal procuratore di turno. Un carattere indipendente capace di sciupare due famiglie in passato ma anche con la terza si muove spigoloso.

La relazione con Veronica, sempre sul filo del rasoio, in cui appaiono tutte le tipiche mancanze di noi uomini e i relativi eccessi femminili. Insomma, mai portare la propria fidanzata al mare in uno stabilimento balneare gestito da una ex, in quanto poi non ci si può lamentare delle conseguenze. Il rapporto quotidiano fra i due s’interseca con la nuova attività del luogotenente della Guardia di Finanza e colpisce come sia deciso e risoluto sul campo, mentre mostra simpatiche ingenuità con lei.

Intorno una Catania bellissima e descritta nei minimi particolari, al punto tale da vederla in modo letterale: le vie, gli angoli, i panorami visti dalla costa o dal largo, che fanno da scena a una indagine intricata e di grande valore.

Un autore più che specializzato, un ex addetto:

Bruno Balloni è lo scrittore che voglio presentare. Per farlo metto in piedi un piccolo gioco delle similitudini: nasce a La Spezia un po’ di anni fa, come il protagonista Luca de Silvestri; ha operato nel corpo della Guardia di Finanza per prendere poi servizio in Sicilia presso il Gruppo Operativo Criminalità Organizzata, più o meno come il protagonista Luca de Silvestri. Insomma autore e protagonista si somigliano e infatti le tante esperienza lavorative nel corpo hanno dato vita a questo romanzo complesso nell’impianto tecnico ma semplice nello schema. Dettagli operativi che sarebbero impossibili da mettere alla luce, per un normale scrittore, se non ci fosse quel retroterra reale. Forse anche il carattere è simile.

La mattanza degli ingenui non è il suo esordio, ha già pubblicato un primo romanzo sempre imperniato su Luca de Silvestri dal titolo “il cuore nero della Sicilia”, che per altro cita in modo divertente fra le righe di questa sua seconda opera.

“Ok, allora togli probabile e scrivi certa…”

Massimo Fusai. Segui su Instagram.