La misura del mondo

La misura del mondo, di Daniel Kehlmann.
La misura del mondo, di Daniel Kehlmann.

La misura del mondo, intesa come entità e quindi definibile nelle sue dimensioni. Il mondo misurabile non è solo la Terra in senso stretto, bensì tutto il conoscibile, sia nei confini geografici che nella visione matematica. Finito e infinito, visibile e invisibile, tangibile o ipotetico.

Settembre del 1928. Carl Friedrch Gauss, dopo molti anni, lascia Gottinga per raggiungere Berlino e partecipare al congresso degli scienziati. Con grande seccatura andava accettando l’invito del suo amico Alexander von Humboldt, un anziano signore di bassa statura con i capelli bianchissimi.

Sono due scienziati famosi, che fanno il prestigio della Germania del diciottesimo secolo. Humboldt fin da giovane ha girato il mondo, scoperto il collegamento fra l’Orinoco e il Rio delle Amazzoni, scalato montagne, visitato terre lontane e popoli pericolosi.

Gauss vive un duplice interesse: le donne e la matematica, al punto tale che, impegnato a sciogliere i numerosissimi lacci del vestito della moglie, la prima notte di matrimonio si alzò improvviso per andare sulla scrivania a scrivere come correggere gli errori di misurazione delle orbite dei pianeti.

Ma appena giunto Gauss dal suo amico Humboldt, un gendarme intimò di sciogliere quell’assembramento o avrebbe proceduto d’autorità.

Misurare il mondo in senso assoluto:

Una specie di romanzo anomalo, anche se non esistono nel principio romanzi anomali. Lo intendo tale per l’impostazione, che possiamo riassumere come una scusa per celebrare due eccellenze della scienza tedesca. Vengono ripercorse le storie seguendo gli elementi caratteriali e i capricci tipici delle celebrità. Il tutto per rappresentare aspetti diversi di dare una dimensione reale a ciò che ci circonda, visibile o invisibile, ovvero la misura del mondo nel senso più alto.

Più che il romanzo in sé sono interessanti gli spunti che narrano i successi delle loro scoperte. Carl Friedrch Gauss, matematico, fisico e astronomo. Chi ha fatto scuole tecniche, come il sottoscritto, lo conosce bene per gli studi sul magnetismo, ma i suoi contributi spaziano in tanti altri aspetti, compreso la misurazione e delle orbite degli asteroidi, fra cui il celebre Cerere.

Alexander von Humboldt, geografo e botanico, forse agevolato dalla posizione di statista del fratello Wilhelm. Viene dato rilievo all’impegno messo in campo per la sua prima spedizione, che lo condusse in sud America, fra misurazioni di vulcani e navigazioni di fiumi fino ad allora sconosciuti.

Insomma, un modo per mettere in risalto piccole parentesi della storia dell’umanità,  fatta di guerre e miserie, di lotta per il potere ma anche del passaggio di uomini che hanno dato vera crescita alla nostra specie.

Daniel Kehlmann, non molto noto da noi. Tedesco di Monaco, vive a Vienna. Con un gioco di narrazione, fra aneddoti, ricostruzione storica e un pizzico d’ironia, mette in campo le vite di due personaggi di spicco della nostra storia.

“Ci si domanda dunque perché, con così tante stelle, il cielo non sia pieno di luce…”

Massimo Fusai. Segui su Instagram.