Lezioni di letteratura

Lezioni di letteratura, di Vladimir Nabokov.
Lezioni di letteratura, di Vladimir Nabokov.

Lezioni di letteratura, anche definibili come un nuovo approccio nel riassumere il contenuto di un romanzo. Una sorta di indagine poliziesca sul mistero delle strutture letterarie, come del resto le definisce lo stesso Nabokov. Lezioni, ma forse sarebbe meglio dire analisi del contenuto, dell’approccio narrativo, in soldoni capire come leggere un romanzo. Per compiere questa impresa, il maestro ci accompagna alla lettura di grandi classici della storia della letteratura.

Jane Austen: Mansfield Park, in quella storia ricca di relazioni in cui spicca la grande casa.

Charles Dickens: Casa desolata, definito come un autore da bere, per potersene impossessare.

Gustave Flaubert: Madame Bovary, un’opera d’arte sofferta ma perfetta.

Robert Louis Stevenson: lo strano caso del dottor Jekill e Mr Hyde, un testo che colpisce per gli aspetti umani.

Marcel Proust: dalla parte di Swann, il primo volume dell’opera intitolata “Alla ricerca del tempo perduto”. Un vero romanzo ideale.

Franz Kafka: la metamorfosi, dove cosa è umano e cosa insetto?

James Joice: Ulisse, l’inarrivabile.

Lezioni e lezioni:

Lezioni di letteratura potrebbe fare intendere un corso strutturato per scrittori esordienti, o autori in senso generale. In parte lo possiamo immaginare vero, però non lo considererei un vero manuale a uso e consumo di chi sia interessato all’argomento. Sono in realtà le trascrizioni delle lezioni sul tema letterario fatte da Vladimir Nabokov, una raccolta di appunti riguardo alle conferenze tenute da dal celebre autore al Wellesley College e poi alla Cornell University, negli Stati Uniti, tra il 1941 e il 1958.

Sono interessanti? Sì, indubbiamente. Mettono in luce l’analisi approfondita di famosi testi che hanno fatto la storia della letteratura mondiale. Una immersione completa dentro quegli scritti, al punto tale da disegnare degli schemi grafici o ricostruzioni di ambienti, per dare valore al significato di quelle storie e delle sue descrizioni.

Possono essere utili oggi a uno scrittore del nuovo millennio? Non saprei, forse non proprio. Gli schemi costruttivi, le dinamiche delle storie, gli argomenti e il linguaggio in particolare sono molto distanti dalle sensibilità odierne. Non possiamo scrivere come faceva Joice o la Austen, non avrebbe senso e non sarebbe nemmeno compreso o apprezzato. È raro, se non impossibile, trovare nei romanzi odierni lunghe pagine descrittive, che definiscano panorami, ambienti o contesti. Gli schemi del mondo attuale non forniscono appiglio alle soluzioni narrative che Nabokov vuole illustrare in queste lezioni.

Caso mai può valere l’approccio alla lettura che lo stesso Nabokov propone, perché lì risiede il cardine di tutto. La letteratura è finzione e i narratori dei grandi imbroglioni. Quindi lo scrittore usa la sua immaginazione e lo stesso deve fare il lettore, il quale deve farsi trascinare dall’immaginazione per entrare in sintonia con l’autore, definito da Nabokov equilibrio artistico armonioso. La lettura pertanto e non la scrittura rappresenta il vero elemento da imparare e le lezioni di letteratura sono volte a insegnare a leggere: di più, a rileggere.

Un buon scrittore è prima di tutto un buon lettore, non potrebbe essere altrimenti. I due aspetti devono convivere, se non essere un tutt’uno. Per converso un buon lettore non è affatto detto che sia uno scrittore. Su questo secondo aspetto ne sono più che certo.

Un dettaglio interessante riguarda proprio il Nabokov lettore. Si può notare una certa misogina che lo conduce a considerare poco interessanti i lavori prodotti da scrittrici. Il testo della Austin non era fra i suoi scelti, lo ha inserito dopo insistenze (definiamole così). Fra le righe si nota questa sua impostazione, in particolare quando sottolinea il lavoro della Austin non essere un capolavoro come altri romanzi di cui avrebbe trattato, in quanto l’opera di una signora.

Vladimir Vladimirovič Nabokov, scrittore russo nato San Pietroburgo nel 1899. Le vicende storiche europee non hanno agevolato la sua vita. Costretto addirittura a due esili: il primo dalla sua patria a causa delle ripercussioni dovute al nuovo corso bolscevico, il secondo dalla Germania per l’avvento nazista. Questi fatti giustificano l’esistenza delle lezioni di letteratura, svolte negli Stati Uniti anche per necessità di sopravvivenza.

Massimo Fusai. Segui su Instagram.