Madrigale senza suono

Madrigale senza suono, di Andrea Tarabbia.
Madrigale senza suono, di Andrea Tarabbia.

Un madrigale senza suono o forse senza coro, come vorrebbe arrivare a fare Igor Stravinskij alla ricerca delle sue febbri musicali, che sostiene gli vengano in realtà passate dal suo amico Craft.

Tutto, però, sta in un manoscritto che racconta le vicende del madrigalista Carlo Gesualdo principe di Venosa. Un testo che riporta come autore un certo Gioacchino Ardytti, “servitore fedele”. Sarà la voce di questo servitore che narrerà, partecipando, dell’omicidio della moglie del principe di Venosta, Maria d’Avalos e del suo amante, per la mano dello stesso principe.

Non sto spoilerando nulla, non vi sto raccontando più del dovuto bruciandovi il gusto della scoperta e della lettura. Quello che ho accennato è già presente nella quarta di copertina. Il resto del testo non aggiunge niente di più.

Un romanzo gotico, una scrittura gotica per rappresentare la vita e motivo fondante delle opere musicali di questo madrigalista partenopeo, che pare usasse per lo più i cori e le voci che gli strumenti. Per questo un madrigale senza suono.

Il premio Campiello.

Le vie dei premi letterari sono infinite e non tutte portano a Roma come le strade consolari. Allo stesso modo nei festival cinematografici più noti, dove non è detto che il film che vince una “palma d’oro” sia poi un gran film o che veda file infinite ed entusiaste ai botteghini. Questo cosa significa? Tutto e niente, però succede a volte che i premi letterari, in particolari quelli di grande fama, vivano più per se stessi svolgendo un’attività di nicchia.

Il testo ha vinto l’ultima edizione del rinomatissimo e celebre premio Campiello. Questa occasione ha condotto naturalmente l’editore a proporre il libro con tanto di fascetta celebrativa, allo scopo di promuovere ulteriormente il romanzo. Una ovvia necessità pubblicitaria, perché un premio da sempre slancio a un libro e perché generalmente chi organizza i premi pretende che la cosa sia messa il luce.

Di Andrea Tarabbia, l’autore di “Madrigale senza suono”, sappiamo poco a parte che risiede a Bologna. Non vive sotto il bagliore dei riflettori mediatici come altri scrittori. Nella sua carriera, fatta di testi non semplici come questo, ha già affrontato il premio Campiello nel 2016. Nel 2019 invece riesce a convincere la giuria con questo romanzo profondo.

“Non si cerca l’anima nelle viscere dei morti: essa se n’è già volata via”.

Massimo Fusai. Segui su Instagram.