Il maestro di Auschwitz

Il maestro di Auschwitz, di Otto B. Kraus.
Il maestro di Auschwitz, di Otto B. Kraus.

Un maestro ad Auschwitz, nell’ambiente più disumano mai creato dall’uomo. Per la ricorrenza della giornata della memoria, ogni 27 gennaio, apriamo un libro che narra di uno dei tanti aspetti di quella parentesi crudele.

Alex Ehren, deportato nel lager nazista di Auschwitz Birkenau. All’interno del famigerato centro di reclusione gruppi di baracche, una di queste è il blocco numero 31, quello dove vengono mandati i bambini mentre i genitori sono obbligati al lavoro.

La vita nel lager è dura, ovviamente, e chi può cerca di fare qualunque cosa pur di sopravvivere, anche offrire sesso per un pezzo di pane. Il sesso era ufficialmente vietato, tante cose erano vietate, anche insegnare qualcosa a dei bambini “perché insegnare, come fare sesso, era attività proibita”.

Sopravvivere in queste situazioni è fatto di gesti di coraggio, che ti portano a nascondere una cucchiaiata di zuppa da dare al marito o ai figli. Gesti di coraggio che apparentemente rasentano la follia, ma in un campo di concentramento il quotidiano è follia.

Alex Ehren lo sa, però decide di fare qualcosa per quei bambini del blocco 31, andando contro alle rigide regole detentive. Di nascosto fa lezione ai piccoli reclusi con l’aiuto di Dasha, che quando c’era pericolo nascondeva i suoi sette libri. Tutto questo per tentare di creare, con il gioco anche, momenti che allontanassero la mente, loro e dei bambini, dall’assurdità della loro condizione.

L’autore protagonista:

È la storia vera di Otto B. Kraus, che qui romanza la tragedia che ha vissuto non per creare chissà quale pathos, ma per celare e difendere la vita privata delle persone reali che hanno ispirato i personaggi disegnati nel libro. Infatti lo dice lui stesso nella nota finale dell’autore, esclusi alcuni sono il frutto dell’unione di caratteristiche di persone che non devono essere identificate.

L’elemento forte di questo romanzo è il senso di speranza che viene trasmesso e che sarà simbolo per chi sopravvive, come per l’autore protagonista. Speranza che viene adattata nel tentativo di creare parentesi di normalità a dei bambini che sono anche interesse per il dottor Mengele.

Otto B. Kraus è nato nel 1921 a Praga. Ha vissuto la deportazione e il dramma del nazismo. Deceduto nel 2000 ha lasciato questo testamento di vita, per quanto possa sembrare anacronistico chiamarla vita.

Massimo Fusai. Segui su Instagram.