Pronto: risponde l’assassino

Pronto: risponde l'assassino, di Maria Fazio.
Pronto: risponde l’assassino, di Maria Fazio.

Nei ritmi di lavoro quotidiano si può passare inosservati dopo aver ucciso qualcuno, poi potrebbe anche succedere che al telefono risponde l’assassino.

Erica è una ragazza siciliana che lavora in un call center in attesa di trovare un lavoro migliore. È perennemente in ritardo ma non riesce a farci niente.

Il commissario Farina ha ricevuto l’assegnazione al distretto da pochi mesi. L’ambiente è nuovo, non facile da affrontare e si sente spesso fuori posto, come se il terriccio sotto i suoi piedi si sfaldasse.

Ma qualcuno ha ucciso, lo ha fatto davvero, perché era lì girato di spalle, con quell’aria indifferente. Solo che dopo l’omicidio le mani sono rigide, come se ci fosse il bisogno di controllare ancora qualcosa che non è più controllabile, in quanto lui e il suo stesso incubo.

Un thriller sociologico (la protagonista è laureata in sociologia), ma anche psicologico con quel suo continuo giocare con i pensieri dei personaggi. Un omicidio in un call center, un ambiente di lavoro particolare, in cui situazioni personali, tensioni sindacali e sfruttamento giocano su piani che s’incrociano in modo forte.

L’ambiente di lavoro è descritto come un microcosmo di piccoli soli, in cui sono attratti pianeti e altri ne vengono respinti. Ma a volte, fra questi soli, troviamo un buco nero. Una descrizione molto precisa, scritta da una persona che pare conoscere bene situazioni lavorative simili, che ci porta a due possibili spiegazioni: la prima potrebbe essere che l’autrice ha anche lavorato in un call center oppure, come ovvia alternativa, si è informata molto bene e quest’ultimo punto va sempre a merito di chi scrive. Per quanto mi riguarda, dato che conosco queste situazioni e le problematiche del lavoro nei call center, è stata una interessante scoperta.

Il romanzo è piacevole, di lettura facile. I personaggi ben delineati ma non invasivi. Le stesse parti di approfondimento psicologico si sviluppano in maniera schematica e non pesante. Un buon libro per chi ha la passione del thriller in salsa italiana, anzi siciliana.

Maria Fazio è una scrittrice e mamma sicula (ma guarda un po’, ancora un’autrice della Sicilia), non solo è assistente ricercatrice in informatica presso l’Università di Messina. Abbiamo già incrociato i suoi scritti, un romanzo che affrontava altre sensibilità e per questo sono piacevolmente colpito da questo passaggio al thriller che non avrei mai immaginato. L’autrice è ancora soffocata da un’editoria difficile da affrontare, come per tanti scrittori minori ma bravi, pertanto è tuttora molto poco conosciuta nonostante abbia già fatto un piccolo passo verso un editore, minore anch’esso, già più visibile. Personalmente posso solo augurare di proseguire quella crescita che piano piano sta affrontando.

Sono convinto che, di primo acchito, molti possano pensare a una scopiazzatura di Io uccido, di Giorgio Faletti, oppure del celebre film di Joel Schumacker in linea con l’assassino. Invece, anche se il gioco delle trame è sempre limitato ad un numero chiuso, non vi è nessuna attinenza.

Per ultimo un consiglio: non fate innervosire un operatore di un call center, perché potrebbe dirvi “Ho ucciso un uomo, potrei uccidere anche te”.

Massimo Fusai. Segui su Instagram.