La terrazza proibita

La terrazza proibita, di Fatema Mernissi.
La terrazza proibita, di Fatema Mernissi.

La terrazza proibita è quel luogo dove la fantasia può superare le barriere, può superare tutti i perché non risposti e dove le donne, in quel luogo alto sopra l’abitazione, divengono se stesse.

Siamo nel 1940, in Marocco. All’interno di un harem di Fez nasce Fatema Mernissi, la protagonista bambina e autrice di questo romanzo che affonda nella memoria. L’harem che viene descritto in queste pagine però non è proprio quello idealizzato dagli stereotipi derivanti dalle nostra cultura e le nostre fantasie, è un mondo diverso.

Ma gli interrogativi nascono decisamente sia in noi lettori e sia nella giovanissima protagonista. Sono le domande di una bambina di nove anni che vuole capire come mai uomini e donne hanno comportamenti e stili di vita diversi. I perché della vita che tutti noi ci siamo fatti ma contestualizzati in una realtà marocchina che provava ad affacciarsi alla modernità, mentre la nostra Europa si affacciava alla guerra.

La terrazza: il libro.

Il libro ha un approccio che esula dagli schemi banali, ma si pone in una modalità che possiamo definire provocatoria, almeno lo diventa per la nostra mentalità. La storia affronta una idea di femminilità, fra cui il bisogno di emancipare l’identità delle donne dell’harem senza giungere a negare la cultura musulmana, anzi l’esatto contrario. Un tentativo di governare, per quanto possibile, i dettami di una società conservatrice per superare una condizione puramente servile ma nel rispetto della religione.

Tutto questo pare un assurdo nei termini ma è la sostanza della realtà, mentre le vicende di vita privata e l’amicizia con Samìr creano il succo dolce di questa narrazione. Un mondo dove la quotidianità, fatta di usanze, giochi, piccoli riti e cibo, prende il sopravvento su tutto.

Le storie immerse in culture diverse dalla nostra, dove per diverse s’intendono le metriche sociali e di vita di cui non abbiamo esperienza diretta, sono sempre difficili da interpretare correttamente. Il rischio principale è quello di considerare le scelte culturali di un paese come assurde o fuori da ogni logica. Libri come questo, invece, devono servire ad allargare le conoscenze e le nostre visioni. Insomma comprendere per capire.

FATEMA MERNISSI:

Scrittrice e sociologa marocchina, musulmana e studiosa del Corano. Una donna che ha superato i limiti imposti dalla tradizione stando sempre all’interno del proprio ambito culturale e religioso. È stata docente di sociologia all’Università Mohammed V di Rabat. Ha seguito molte attività di studio in ambito internazionale, compreso l’impegno verso forme di opposizione alla guerra e al terrorismo nel mondo arabo-islamico.

Fatema Mernissi è deceduta nel 2015, dei suoi romanzi resta il successo internazionale di questo libro in particolare, in cui l’autrice divulga le esperienze della sua vita, allo scopo di chiarire il vero significato di vita in un harem marocchino e non a caso il suo sottotitolo è proprio “vita nell’harem”.

Un ultimo pensiero: se ne avete la possibilità, fate un paragone con il Marocco descritto da Tahar Ben Jelloun.

Massimo Fusai. Segui su Instagram.