L’inverno dei leoni

L'inverno dei leoni, di Stefania Auci.
L’inverno dei leoni, di Stefania Auci.

L’inverno dei leoni, quello che segna una parabola, perché le stagioni mutano e le persone non sempre.

“Muriu!” Una voce carica di stupore e pena penetra nel cuore di Palermo, fra le stradine e il porto, fino a giungere in via dei Materassai da un servitore trafelato. “Muriu! Don Vincenzo, ora ora.” Ignazio, l’unico figlio maschio, è il nuovo padrone di casa Florio. La moglie Giovanna deve vestirsi a lutto per accogliere gli ospiti che porgono le condoglianze. Lei non prova pena per la scomparsa di quell’uomo che le ha sempre messo addosso disagio.

Ignazio ha trent’anni, da tempo suo padre gli aveva dato in gestione la cantina di Marsala e da non molto anche una procura generale per gli affari. Come andare avanti senza di lui, ora da solo gli sembra di annegare. Vorrebbe allungare la mano e trovare quella del padre, chiedergli consiglio. Lui, che adesso è padre, vorrebbe tornare a essere soltanto figlio.

Giulia, ora vedova di Vincenzo Florio, indossa una vestaglia di velluto nero, i capelli bianchi sono legati in una treccia. Le mani rattrappite e la schiena curva, dimostra molto più dei suoi cinquantanove anni e i suoi occhi, così sereni e curiosi, sono diventati opachi e spenti.

Leoni, in ogni caso:

Questo è il secondo volume dedicato alle vicende della famiglia più influente della Sicilia. Dopo la grande fase gestita da Vincenzo Florio, il quale in modo risoluto è riuscito a dare forma a un vero dominio industriale e commerciale a Palermo e nella Sicilia, le sorti della famiglia passano a Ignazio. Lui è l’unico figlio maschio della potente dinastia Florio. Riconosciuto da Vincenzo solo dopo la nascita, nel dubbio che potesse essere la terza femmina dalla sua unione non ufficiale con Giulia e il definitivo matrimonio fra loro è dovuto proprio a questa nascita attesa. Il figlio maschio tanto cercato, unico erede di tutto, seguendo una rigida legge non scritta in cui il masculo comanda.

La morte del padre segna un momento difficile per Ignazio, che si trova a dover gestire tutto in breve tempo. Situazioni e novità, a cui non era abituato, compreso uno sciopero nella fonderia, poi la nuova tonnara di Favignana. Ignazio riesce a fare fronte alle tante incombenze, di cui la più grande è una nazione unificata gestita da una monarchia parlamentare e la politica non si fa più solo nei ritrovi di Palermo ma a Roma.

I figli di Ignazio non hanno vissuto la stagione della crescita, si sono trovati tutta Palermo ai piedi e hanno ben altra visione della vita.

Il romanzo prende un andamento ben diverso dal primo volume dedicato alla saga dei Florio. Il respiro delle vicende diviene molto più ampio, come quello della storia generale della nazione. Le questioni commerciali non sono più riferite a luoghi vicini, ma diventano internazionali. Le imprese ora commerciano con l’America e i principali concorrenti si trovano in Francia e Inghilterra, ben più abituati alle battaglie commerciali. La commistione fra impresa e politica diviene sempre più fondamentale, anche solo per garantirsi le posizioni di privilegio o di monopolio.

Siamo a cavallo del secolo, fine 1800 e primi del 1900. Fra i presidenti del consiglio più influenti della nuova Italia abbiamo Francesco Crispi, avvocato palermitano e garibaldino di ideali, nonché amico dei Florio. Un legame sempre molto importante.

Un romanzo per leoni:

L’inverno dei leoni, più voluminoso del primo romanzo, segue un arco temporale molto ampio, fin oltre la seconda guerra mondiale. Le varie fasi storiche sono sempre descritte con molta precisione, in quanto cosa succede in Italia e in Europa non è secondario per capire la storia siciliana e della famiglia. Proprio per questo le vicende nazionali sono sempre ben in primo piano e narrate con un piglio storico puntuale. Le difficoltà di una politica che pare dare più importanza al nord che alle esigenze industriali di chi si è impegnato nel sud, come appunto i Florio.

Un elemento rilevante, oltre che costante in tutto il romanzo, è quello relativo ai rigidi rapporti fra uomini e donne o meglio fra maschio e femmina. Una condizione di sudditanza in cui è relegato il mondo femminile, fatto di figli e gestione della casa. L’importanza di un figlio maschio riveste una importanza fondamentale, in quanto prosegue il cognome e la dinastia, infine eredita i beni. Per le figlie invece resta una dote e un possibile buon matrimonio. Condizione che, a essere sincero, per molti aspetti permane ancora oggi.

Forse questo secondo romanzo non riesce a mantenere sempre alto il livello della storia, in quanto non c’è più tutta quella fase di costruzione di un impero economico siciliano. Sono ben altre le linee guida delle sorti della famiglia e magari, a causa di ciò, tendono a essere meno affascinanti della vera e propria epopea iniziale.

Stefania Auci, scrittrice Trapanese di nascita e Palermitana di vita. Attualmente lavora come insegnante di sostegno in un istituto tecnico alberghiero, in quella stessa Palermo protagonista dei suoi ultimi romanzi. L’autrice, infatti, ha raggiunto la notorietà proprio al primo romanzo dedicato alla saga dei Florio (del 2019 e che trovate a questo collegamento). L’esordio letterario è del 2010, solo nove anni prima della grande uscita. L’inverno dei Leoni, seconda parte della saga, dovrebbe essere l’ultima, per cui rimaniamo in attesa di vedere le future uscite di questa brava scrittrice.

“Ho le mani piene di roba e il cuore vuoto. Ho ancora idee e volontà, e vorrei vivere e stare con la mia famiglia e vedere i miei nipoti e seguire la vita che va avanti.”

Massimo Fusai. Segui su Instagram.