Il sole nero esiste. Il giorno ha una luce tenue, quasi quella di un crepuscolo, gli animali pensano di andare a dormire. Solo che è mezzogiorno.
In Zambia lo spettacolo incredibile dell’eclisse totale di sole, nel 2001, mostra tutta la sua potenza e incute un’irrazionale emozione. Ti stupisce anche scoprire che ancora esista il timore verso un evento simile.
Ripensi allora all’alba dell’umanità, a quale turbamento ingenerasse veder sparire il sole in pieno giorno e alle loro possibili spiegazioni in quanto poi il sole tornava.
Ecco quindi il drago, da scacciare, che fagocita a piccoli morsi la sorgente della vita; la potente punizione divina che doveva essere ripagata con sacrifici umani; l’annuncio della fine del mondo e dell’apocalisse se il pentimento non veniva espresso totalmente.
Ma non esiste nessun drago e né punizione divina. Il mondo non termina così. Allora cosa è un’eclisse? Solo un arido fenomeno fisico dovuto alla geometria dei sistemi?
Immaginiamo, del resto siamo scrittori, che sia un atto d’amore fra due anime che si rincorrono da sempre; la sfera maschile e quella femminile; lo Yin e lo Yang. La luna incontra finalmente il sole, il loro abbraccio dura appena tre minuti in cui l’anima passionale dei due amanti del cielo si mostra a noi. Un’aura magnifica li pervade e sbuffi fiammeggianti appaiono nel bordo, come scintille di un amplesso celeste.