CRISTOLU

Cristolu, di Salvatore Niffoi.
Cristolu, di Salvatore Niffoi.

Cristolu, barone Suvergiu, nato a Orotho il giorno diciannove febbraio del 1850. Un po’ frate un po’ bandito. Con queste righe esordisce la storia sconosciuta di un uomo le cui vicende non erano note a nessuno. Un uomo così misterioso al punto da non trovare tracce nei documenti ufficiali, sia della curia che da altre parti.

Don Frunza, parroco di Orotho, un uomo dedito alla sua missione in una terra difficile. Un prete il cui peso è appetito dipendevano dalla bontà dei fedeli e vista la stazza dovevano essere generosi. Era la domenica dei morti, nel camposanto con i tanti parrocchiani benediva le tombe allo scopo di omaggiare i defunti. Nel cimitero, in una grossa scatola di latta macchiata dall’umidità, dei vecchi fogli. Era la storia di Cristolu.

Don Frunza decise di rendere noto il contenuto di quelle pagine scritte, lo avrebbe fatto durante la messa della domenica. Tutti erano interessati a quelle funzioni, aspettavano con ansia la fine del racconto che avrebbe spiegato il mistero di Cristolu.

La Sardegna di Cristolu:

Un romanzo in un racconto o un racconto in un romanzo. La storia di Cristolu può essere vista in entrambe i modi, considerato che s’interseca con quella di don Frunza, seppure in tempi diversi. Due storie, due parentesi, che possono essere raccontate in parallelo senza prevaricare sull’altra. Infatti non notiamo differenze che segnalino i capitoli dove si narra di uno o dell’altro.

Una Sardegna arcaica ma non con il taglio romantico descritto da Grazia Deledda, casomai viene rappresentata in maniera più cruda, resta invariata invece quell’idea di gente orgogliosa che non si china mai. Appaiono quelle tendenze al banditismo che hanno segnato la storia della regione in maniera negativa negli anni settanta e se ne comprendono le ragioni, almeno quelle di principio, anche se poi ha prevalso l’aspetto criminale.

Il libro è nella pratica un romanzo (quasi) breve, in cui il confezionamento di lusso dovrebbe giustificare il prezzo un po’ elevato rispetto alla media dei romanzi tout court. Indipendentemente da questo aspetto negativo il libro si presta a una lettura piacevole e coinvolgente. L’uso frequente di frasi in lingua sarda non complica la lettura e in alcuni casi l’autore inserisce una nota a margine che la traduce.

Il romanzo era già uscito nel 2001 dalla editrice Il Maestrale, quindi ci troviamo di fronte a una riedizione. Questo conferma il livello e l’importanza dello stesso autore, in quanto è sempre abbastanza raro che un editore riproponga materiale già pubblicato, in particolare da altre CE, condizione concessa solo ad autori di un certo spessore.

Salvatore Niffoi, esponente della nuova letteratura sarda, ex insegnante di scuola media ora in pensione. Ha esordito nel 1997 con editori minori e nel 2001 esce proprio Cristolu, ora ripubblicato da Giunti. Successivamente un fruttuoso sodalizio con Adelfi che lo ha portato a vincere il premio Campiello nel 2006.

Massimo Fusai. Segui su Instagram.