La scelta del luccio.

La scelta del luccio, di Rita Bonfanti.
La scelta del luccio, di Rita Bonfanti.

La scelta del luccio. Il titolo di questo romanzo è veramente particolare. il luccio in questione è quello di lago. Ma a quali scelte conduce il luccio? Sono scelte che non potete mai immaginare, letteralmente incredibili come a volte è incredibile il destino per una persona.

Questo secondo romanzo, della bravissima Rita Bonfanti, è il naturale seguito della “sposa del lago”. Narra nuovamente delle vicissitudini della sfortunata bisnonna dell’autrice, Di nome Cecilia. Fa riflettere come la vita reale di una persona sia così ricca da ispirare più di un romanzo.

Ho accennato che questo testo è il proseguo del primo, ma per leggerlo non è necessario conoscere il libro precedentemente edito e che comunque consiglio personalmente (si veda il post dedicato). Rita Bonfanti ha sviluppato una stesura che riesce a dare vita ad una narrazione che ha un ambito a sé stante. I riferimenti alla storia pregressa sono sufficienti a rendere chiarezza sui dettagli necessari alla lettura.

La storia è ambientata nel periodo a cavallo fra la fine del 1800 e l’inizio del 1900. Un’epoca che può fare immaginare a qualcosa di bucolico, invece c’è solo la dura vita.

La protagonista è ancora l’antenata della nostra bravissima scrittrice, la quale continua a vivere storie interessanti. Donna Cecilia, vedova con quattro bambine, si trova ad essere corteggiata da due uomini completamente diversi. Due uomini con storie e caratteristiche distanti: Ambrogio Colombo, un carrettiere più giovane della Cecilia che cerca forse la sicurezza nella sua maturità; Francesco Scaccabarozzi, un salumiere agiato che ha vissuto la tragedia della prima guerra italo-etiopica, detta anche guerra di Abissinia, sopravvivendo miracolosamente alla tragica disfatta della battaglia di Adua.

Un intreccio che gioca sia sui sentimenti che su piccoli ma puntuali colpi di scena. L’idea che fosse un’epoca di esistenze piatte viene cancellato da questa trama abbastanza variegata. L’unica costante che possiamo sottolineare è che per una donna, in ogni secolo, tutto è più difficile e spesso anche tragico, al punto che per superare le vicissitudini è necessario “coltivare la pazienza”.

Una nota gustosa e curiosa. All’interno è presente un piccolo omaggio a Manzoni, per la precisione al “Fermo e Lucia”, la prima stesura del più noto romanzo storico dei Promessi sposi e anche qui c’è una storia di sposi promessi.

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