La sposa del lago.

La sposa del lago, di Rita Bonfanti.
La sposa del lago, di Rita Bonfanti.

Una sposa e un lago, ovvero “la sposa del lago”, in senso assoluto.

C’era una volta quel ramo del lago di Como, diranno i miei carissimi lettori. Ma non c’entra il Manzoni e nemmeno Collodi, che ho usato per gioco mescolando i loro celebri incipit parafrasandoli.

Non è un caso però che li abbia citati, perché “la sposa del lago”, di Rita Bonfanti, è un romanzo storico puntualissimo e perfettamente strutturato come il più noto scritto manzoniano (oltre a essere ambientato a Como), inoltre presenta un andamento che personalmente ho trovato fiabesco e ricco di lezioni di vita.

La sposa del lago, un titolo di un’attinenza unica. Potrebbe essere associato ad un sottotitolo particolare: “Sposa bagnata sposa fortunata” e nella vita la fortuna spesso è assente e non aiuta neppure gli audaci. Questa sposa, che il lago ha sancito, è la bisnonna della bravissima autrice e quanto ha vissuto, quindi una vicenda reale, rende pieno merito alla scelta di scriverne la storia.

Rita Bonfanti, ancora una autrice minore nelle mie segnalazioni. Che esista una vivace letteratura fatta da nomi poco noti, anzi pressoché sconosciuti, è una realtà eclatante. Dare la giusta considerazione a questi scrittori è un mio pallino. Gli autori minori sono coloro che scrivono per passione, non hanno poltrone fisse nei programmi televisivi e quindi si danno da fare in prima persona per fare conoscere il loro prezioso lavoro. L’autrice in questione ha addirittura ideato un tour in bicicletta, a proprie spese, per promuovere la sua opera.

Sono tanti gli autori sconosciuti che fanno vera fatica a emergere. Sono tanti i romanzi da loro scritti che, a parere mio, valgono e meritano più di molti nomi noti. La sposa del lago è uno di questi romanzi. Una scoperta piacevole per tanti motivi: si tratta di un romanzo molto impostato, però scritto in una maniera alquanto scorrevole da renderlo godibile; Il testo ha una solida base storica, infatti è il risultato di lunghe ricerche dell’autrice per ricostruire le vicende della sua antenata, però ritengo sia difficilmente ascrivibile come puro e semplice romanzo storico.

È un romanzo di vita e infatti vi è solo la vita descritta in modo perfetto, la vita di una donna nella Como e nell’Italia del nord di fine ottocento. Vicende che conducono il lettore fino all’ultima pagina con sincera soddisfazione e anche oltre… (con un gradevole seguito)

Quindi storia vera e tanta ne abbiamo nella nostra terra italiana da regalarci romanzi così ricchi. Storia vera senza che venga sbattuta in faccia con supponenza ma con una lirica dolce che solo una donna potrebbe scrivere. Pagine a volte sintetiche e moderne, a volte romantiche da credere di stare scorrendo involontari paragrafi di Charlotte Bronte. Ovviamente non lo è, però vale il paragone.

Ho esordito citando scherzosamente il Manzoni, anzi inquinandolo con una dose di Collodi, ma in effetti qualcosa di manzoniano questo bel romanzo lo ha ed è che “questo matrimonio non s’ha da fare” è casualmente presente anche qui e fa il paio con il detto riportato all’inizio di “sposa bagnata… Eccetera, eccetera”, ma la storia porta a ben altri ambiti e tutti da leggere.

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2 Risposte a “La sposa del lago.”

  1. Che dire? Io che mi reputo zappatrice di zolle (perché il mio lavoro vero ha a che fare con l’agricoltura), zappatrice di corde, perché suono (male) il violino e infine zappatrice di fogli di carta, perché mi reputo una scrittrice per caso (leggi non professionista), mi sono commossa davanti a queste considerazioni. Grazie Massimo!

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