Fahrenheit 451

Fahrenheit 451, di Ray Bradbury.
Fahrenheit 451, di Ray Bradbury.

Fahrenheit 451 (circa 232 gradi centigradi) è un valore di temperatura particolare: quello della carta che brucia. Era una gioia appiccare il fuoco, un piacere speciale vedere i libri divorati dalle fiamme. Una specie di direttore d’orchestra per sinfonie fiammeggianti e incendiarie. Sull’elmetto il numero 451, un simbolo forte sulla propria testa. Guy Montag poteva ammiccare a sé stesso e la moglie si lamentava dell’odore di cherosene che si portava addosso. Ma una ragazza aveva domandato a lui se era felice.

Una sera a casa di una signora anziana. Una cascata di libri scaturì dall’alto, rovesciandosi su Montag. Il lavoro si sviluppò diverso dal solito e la vecchia non sarebbe dovuta essere lì. Il freddo cherosene venne spruzzato sui libri ma la donna non volle essere portata via e con profondo disprezzo per tutti loro lei strofinò il fiammifero contro la balaustra. Tutta la gente corse fuori a guardare.

Guy Montag rimase colpito da quella notte di fuoco e morte. Cosa avevano questi libri? Per la prima volta si stava accorgendo che dietro ogni libro c’era un uomo, un pensiero che non aveva mai avuto prima.

Bruciare libri:

“Un libro è una pistola carica”. È uno dei passaggi più celebri della storia. È raro trovare frasi che rappresentano così bene sia un romanzo sia la realtà umana. I libri sono un’arma potente e non impropria, mentre la cultura e la conoscenza diventano la sua fondina. Il potere, in molti casi, tende ad avere paura della cultura e della conoscenza, perché non può controllare chi la possiede. Questo il senso del romanzo, una società dove la gente non pensa per essere meglio controllata e i libri sono il potenziale rivoluzionario da estinguere.

Fahrenheit 451, di Ray Bradbury, è un romanzo distopico per l’estrema negatività della società descritta. Una forma di fantascienza ambientata in un futuro ipotetico (che per l’autore poteva essere intorno al 2022 o successivo), in cui si descrive un mondo dove possedere i libri è reato e proprio a questo scopo viene istituito un corpo di vigili del fuoco incendiari. Però è necessario fare una precisazione sul concetto di futuro e fantascienza: Bradbury non racconta un futuro fantascientifico puro e semplice ma un futuro possibile, per essere precisi le sue parole sono che la fantascienza diviene l’arte del possibile.

E infatti…

Bruciare libri non è l’invenzione di un autore brillante e non rappresenta condizioni utopiche, purtroppo è avvenuto veramente.

degli esempi:

Ad Alessandria d’Egitto e nell’antichità spesso per motivi di fanatismo religioso; i roghi dei documenti Maya, ad opera di Diego de Landa nel XVI secolo; quello perpetrato da Girolamo Savonarola a Firenze nel 1497; i testi di autori ebrei e degli oppositori politici bruciati durante il nazismo; anche più di recente, purtroppo, in Italia negli anni ’60.

È una forma di fatto quella di vedere nel fuoco purificatore la cancellazione di idee contrarie, perché ritenute ingannevoli. Ma oggi non è solo il fuoco o perlomeno non in quei termini, l’idea di cancellare prosegue sotto altre forme. Attualmente non si bruciano i libri, si isolano. La nuova forma del rogo non è dettata dal calore della carta incendiata, ma dal negarli confondendo la mente e distraendo dalla realtà. Una pratica che, oggi nel modo globale dominato dal web, riesce più di cento falò di testi proibiti.

I nuovi incendiari sono il negazionismo generalizzato, il qualunquismo ideologico, l’incoerenza antistorica, l’indifferenza, chi fa vanto di non leggere niente, chi rifugge l’evidenza scientifica o nega olocausti qualunque essi siano. La pistola rappresentata dal libro è comunque pronta ad esplodere la sua verità, la memoria che incarna, ferendoci la mente per aprirla ai pensieri. Questa è la lezione che dobbiamo estrapolare dal romanzo “Fahrenheit 451”, quindi estraiamo dalla fondina i nostri libri e armiamo quella pistola.

Ray Bradbury, anzi Raymond Douglas Bradbury, 1920 – 1912. Scrittore, sceneggiatore (Moby Dick diretto da John Huston). Iniziò con la fantascienza in California, scrivendo racconti per riviste. Nel 1950 le sue cronache marziane ottennero un discreto successo, allo stesso modo le vicende narrate in the fireman, un romanzo breve che poi sarebbe diventato fahrenheit 451. Francois Truffaut ripropose la storia facendone un film che ricordo molto bene.

“Se nascondi la tua ignoranza, nessuno ti darà una bastonata, ma tu non imparerai mai.”

Massimo Fusai. Segui su Instagram.