Il cacciatore di aquiloni

Il cacciatore di aquiloni, di Khaled Hosseini.
Il cacciatore di aquiloni, di Khaled Hosseini.

Il cacciatore di aquiloni è colui che taglia il filo degli altri aquiloni con il proprio e poi insegue il suo volo libero fino a impossessarsene.

Kabul, Afghanistan, 1970. Amir e Hassan sono amici d’infanzia anche se di estrazione sociale diversa. Il primo è pashtun e la sua famiglia è agiata, mentre il secondo è hazara. Il padre di Amir aiuta Hassan preoccupandosi delle cure necessarie per il suo labbro leporino.

Un’amicizia fra due bambini molto forte, Hassan difende Amir da alcuni ragazzini prepotenti, insieme sfidano gli altri nella caccia degli aquiloni. Ma quando, durante l’ultima sfida degli aquiloni, è Hassan a subire l’aggressione da parte di bulli del quartiere Amir non fa niente e le sevizie che subisce modificano in maniera definitiva la loro amicizia.

Poi, nel 1981, l’allora Unione Sovietica invade l’Afghanistan e anche la vita di tutti si modifica, compresi i rapporti fra etnie. Amir e suo padre devono lasciare il paese ottenendo accoglienza negli Stati Uniti. Nella nuova nazione Amir cresce e segue le vicende del suo paese, l’arrivo dei talebani e le sue tragedie. Il ricordo di Hassan torna prepotente.

Il paese degli aquiloni:

La storia di un paese, le sue tragedie e la sua cultura, tutto inglobato in romanzo fortemente interiore. Rammento i servizi del telegiornale, ero giovane e vedevo quelle immagini di carrarmati e uomini con fucili e lanciarazzi. Immagini lontane di storie lontane che all’epoca passavano senza una vera coscienza.

L’Afghanistan degli anni ’70 era un paese diverso da quello che è oggi, molto diverso, dove le differenze erano regolate da equilibri fondanti e l’infanzia aveva un senso. Sono gli uomini, nel bene e nel male, che fanno la storia di un luogo. Il senso del libro è praticamente questo, quando l’equilibrio della vita delle persone viene frantumato da elementi esterni, nulla è più come prima e le differenze divengono muri invalicabili che solo l’amicizia può tentare di scavalcare.

Khaled Hosseini, è nato a Kabul nel 1965. Proprio come il protagonista Amir ha vissuto là tutta la sua giovinezza fino al 1980, quando ottiene assieme ai genitori, il padre diplomatico e la madre insegnante, asilo politico in seguito all’arrivo dei sovietici. Vive tutt’ora negli Stati Uniti dove è diventato un medico oltre che un affermato scrittore.

Il romanzo è del 2003, è l’esordio ufficiale di questo scrittore afgano-statunitense. Nel testo c’è molto di autobiografico, forse non le vicende specifiche subite da Hassan ma sono convinto che le abbia conosciute. Uno scrittore fa proprie anche le storie che non lo riguardano, però che sa essere successe e di cui ha esperienza.

“In Afghanistan esistono tanti bambini, ma non esiste più l’infanzia.”

Massimo Fusai. Segui su Instagram.