Muro di nebbia

Muro di nebbia, di Michele Catozzi.
Muro di nebbia, di Michele Catozzi.

Un muro di nebbia, quello che invade la laguna a novembre, quello confonde e rende indistinta la verità. Una ragazza viene trovata uccisa sui massegni di un sottoportego, in una stretta calle della romantica Venezia. È una studentessa dell’Università Statale di Ca’ Foscari, il nome Marika Colusso. Le ferite che deturpano il volto, il sangue sul corpo. L’aspetto che più colpisce sta nel fatto che la vittima viene trovata perfettamente vestita e composta, pare una salma pronta alla sepoltura.

Il commissario Nicola Aldani deve seguire questa storia strana e i primi dettagli non mancano di disorientare. I giornali avevano presto battezzato l’assassino “il mostro del Canal Grande” come titolava il Gazzettino, poi il professore titolare di una cattedra di criminologia pronto a esternare ai giornalisti il profilo dell’omicida, a parere suo con caratteristiche seriali.

Una novità coglie impreparato il commissario, si tratta di una visita o meglio una nuova presenza che scompagina le sue abitudini operative. Una certa Dalia Santoro, commissario della UACV (Unità Analisi Crimini Violenti), vestita in una impeccabile divisa della polizia. Lui doveva aver ricevuto una PEC in proposito ma non l’aveva vista. L’ordine scritto è chiaro, lei parteciperà alle indagini e dovrà avere tutto il supporto necessario. Non è a Venezia per togliergli l’indagine, il Prefetto aveva deciso che la situazione esigesse un rafforzamento della squadra investigativa.

La nebbia dell’uomo:

Ancora il commissario Aldani, ancora una puntata di questa fortunata serie di romanzi ambientati in una Venezia fuori dalle esperienze tipiche del turista. Ogni romanzo ha un protagonista particolare, non definito dal profilo di una persona. Nel romanzo precedente era il petrolchimico, in questo ultimo lavoro è la nebbia. A Venezia viene definita “caìgo”, anzi credo che esiste un modo di dire perderse par el caìgo quando le cose si complicano o si tarda a un appuntamento. Il muro di nebbia non è solo materiale, ma proprio immerso in quel perdersi, magari nella complessità della mente.

Il romanzo esprime un aspetto dell’autore che a me è piaciuto particolarmente, ovvero uno spassionato amore per la sua ex città, oggi vive a Pesaro. Oltre al mistero, all’indagine palpitante, troviamo una vivissima descrizione del capoluogo lagunare, una vera e propri guida non turistica della città: come tutta la spiegazione sulle numerazioni civiche veneziane; Il canalasso, le vie d’acqua fra le case e il canale; la descrizione dei luoghi e palazzi, la Ca’ Foscari in particolare e il Palazzo Giustinian; il ponte di barche, la basilica della Madonna della Salute; la castradina, un piatto la cui origine volge ai periodi di peste.

Un testo che non è solo il mistero degli eventi criminali, c’è anche il mistero di una città che porta dentro un nucleo sconosciuto a noi foresti. Per entrare in questi meandri, fatti di calli e campi, ritroviamo personaggi familiari che rassicurano il lettore in questo complesso che ci fa sembrare il tutto come un modo fuori. Abbiamo il grande protagonista Aldani, commissario burbero con la sua maschera da duro, il simpatico ispettore Manin, poi figure secondarie ma fondamentali quali il sostituto procuratore Luisa Privieri, il vicequestore aggiunto dottor Schiavon dal registro rozzo.

Il romanzo:

Il romanzo è schematicamente composto in sei distici a loro volta divisi in capitoli consegutivi. Aspetto non casuale. Il distico, parola di origine greca utilizzata anche in botanica, è un elemento poetico, una specie di metro. Per essere più precisi Il distico è una strofa formata da una coppia di versi.

Michele Catozzi, nato a Venezia Mestre ma l’anno non è importante, vive e lavora a Pesaro. Ingegnere informatico, scrittore ben definito e con una posizione stabile nel panorama letterario italiano. Ho già avuto l’opportunità di parlare di questo autore con il suo romanzo precedente. Muro di nebbia è il quarto romanzo della serie dedicata al commissario Aldani e con l’ingresso del personaggio di Dalia Santoro sicuramente non l’ultimo.

Essere o non essere, in definitiva è sempre questo il problema.

Massimo Fusai. Segui su Instagram.