Angeli del conforto.

Angeli del conforto, di Leonardo Niglia.
Angeli del conforto, di Leonardo Niglia.

Angeli del conforto. Chi sono questi angeli e di che natura è il conforto che portano? Sono angeli sì, come un angelo era Lucifero e il confine fra conforto e sopruso diviene labile, pur distinguendosi al pari del giorno e della notte.

Germania 1940.

Leni Reinhardt viene arruolata dal regine per un progetto tenuto segreto, ma che affronta e vive convinta della sua importanza fondamentale sia per lei che per la famiglia e l’intera nazione. Del resto Leni è stata cresciuta ed educata nell’ideologia nazionalsocialista, non vede alternative, non ha alternative. Un progetto, denominato T4, che prende il nome dall’indirizzo di Berlino dove risiede il quartier generale dell’operazione “Tiergarten Strasse 4”.

Chi sono il dottor E oppure il dottor K. Personaggi che non hanno nome, perché il nome non ha valore, escluso quello della giovane protagonista. Non hanno valore in quanto sono solo le azioni che rendono la verità e queste risultano le più terribili che si possano immaginare. Leni ha il compito di “portare umano conforto, quel po’ di compassione alle famiglie dei pazienti”. Scrive lettere e le lettere si somigliano tutte, la bravura consta nel comunicare la morte del loro caro per cause improvvise.

Leonardo Niglia, torinese, è stato premiato con questo testo di una forza penetrante che non può lasciare indifferente il lettore. Rappresenta, con la stessa apparente freddezza vissuta dai protagonisti, uno dei tanti aspetti tristissimi della storia europea.

Contrasta con questa atmosfera, che non è surreale ma reale, la quotidianità vissuta da Leni, le interazioni con gli altri membri del progetto segreto, i sentimenti o il sesso, che rendono un’apparenza umana ad un ambito disumano. Ma è estremamente corretto che l’autore utilizzi questo metro nella sua rappresentazione, perché non c’è nulla di più umano nella disumanità che la storia ci mette di fronte. Sulla considerazione fra umano e disumano nel nostro mondo e nella letteratura si legga anche il post qui segnato.

A tutto questo umano conforto c’era una via d’uscita? Era possibile affrancarsi da quel turbine creato? Nella fuga, forse.

Massimo Fusai. Segui su Instagram.